LE INTERVISTE DEL SALOTTO
Bentornati ad un nuovo appuntamento con le interviste del martedì de Il Salotto Letterario. Oggi siamo di nuovo in compagnia dell’autrice e cantante Elisabetta Tagliati, in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo “I dissidenti”.


Ciao Elisabetta, bentornata nel mio Salotto e grazie per essere di nuovo qui in nostra compagnia oggi. Per tutti i nostri lettori che ancora non ti conoscessero, potresti raccontarci qualcosa di te?
Ciao Caterina e grazie mille a te per esserti dimostrata disponibile ad intervistarmi di nuovo, è sempre un piacere e un onore essere ospite del tuo Salotto! Saluto tutti i lettori e mi presento dicendo che sono un’autrice al secondo romanzo (sono stata pubblicata anche in alcune antologie) ma sono un’amante da sempre della lettura: leggo spesso saggistica e nella narrativa cerco libri che abbiano un messaggio forte. Amo vivere facendo cose che possano trasformarmi, farmi crescere. L’attività che più di tutte ha ricoperto questo ruolo (finora) è il canto: sono laureata in canto lirico e mi occupo di canto a 360°. Ho vari progetti di musica classica e moderna e ho avuto la fortuna di poter realizzare una vera opera rock dal primo primo romanzo “Oltre l’Abisso”! E’ stata un’emozione unica andare in scena rivivendo le emozioni narrate nel libro. Fare arte, secondo me, permette di esprimere ciò che siamo e per questo dedico molto del mio tempo anche allo studio del canto in ambito olistico, tenendo anche seminari. La mia vita però si muove anche su un altro polo: l’informatica che è la mia occupazione. Se avete curiosità di approfondire le mie attività vi invito al mio sito www.elisabettatagliati.it , altrimenti da ciò che vi ho detto individuerete già i temi principali del mio nuovo romanzo. =)
A agosto 2021 è uscito il tuo nuovo romanzo distopico “I dissidenti”. Potresti presentarcelo brevemente?
Certo, grazie! ‘I Dissidenti, libri dei ricordi del mondo‘ è ambientato in una società distopica governata dalla forza dell’Arte. Un mondo dove il confine tra Artisti e Dei sembra irrilevante. L’universo dei personaggi sembra contenuto in una Città, che delinea una società disumana governata dal una scienza sterile, rappresentata dal maestoso Algoritmo. Questa Città può rappresentare anche il mondo intimo di ognuno di noi, dove la scintilla rischia di spegnersi per il soffio della routine… o di idee impertinenti giunte dall’esterno. Questo mondo nasconde l’Equazione dell’Uomo dietro l’Arte, che viene furbamente asservita sostituendo il potere religioso e politico con Artisti, a capo dei quali vi è Madre: una trasfigurazione moderna di Cibele, una sorta di Madre Natura. Il Popolo represso assiste meravigliato al melodioso canto di lei, che porta ricordi di un amore lontano che ormai ha assunto i contorni di una leggenda. Qualcuno non è disposto ad accettare le regole di una società dominata da monitor: i Cittadini li chiamano deviati, ma loro preferiscono ‘Dissidenti’. Al gruppo, capitanato dall’ultimo Guru rimasto, si unisce Liu, un’Artista condannata per la sua sete di Infinito. Insieme forse potranno sovvertire il destino della Città. Il primo passo decretato da Liu è riappropriarsi della storia: nasce così il ‘Primo libro dei ricordi del mondo’. In mezzo a una caleidoscopica raccolta di punti di vista emergono alcuni interrogativi: Quell’Uomo che ha creato l’Arte può essere risvegliato? L’Arte può salvare l’Uomo? La Bellezza salverà davvero il mondo?
“I dissidenti” racconta di un prossimo futuro molto particolare, la cui società è governata dalla forza dell’Arte: come hai sviluppato questa tematica all’interno del romanzo e per quale motivo?
“I Dissidenti” è nato nel lockdown come una folgorazione mentre mi chiedevo a quale destino sarebbero andati incontro gli artisti, in particolare quelli che vivono col calore delle performance. Ho scritto la prima parte di getto, poi ho scoperto che ero determinata ad addentrami ancora… il tempo passava e l’esperienza che stavamo vivendo andava complicandosi. Allo stesso modo il romanzo si è evoluto in un capitolo, chiamato ‘Fogli sparsi a primavera’, che contiene testimonianze dello stesso accaduto da parte di vari abitanti della Città. Li chiamo ‘abitanti’ e non ‘personaggi’ perché danno il loro contributo poi scompaiono dalle pagine. Perché? Tutti i periodi drammatici non possono esprimersi secondo un unico punto di vista. Quando i nostri occhi non ci permettono di delineare i contorni di ciò che ci sta davanti diventa sempre più chiaro che la Realtà è qualcosa di personale e diverso per ognuno di noi. E’ ciò che vediamo filtrato da ciò che siamo. Tutto il romanzo è ricco di prospettive diverse, di testimonianze maturate da ruoli, aspettative e valori molto lontani tra loro, che portano a inevitabili incomprensioni… in particolare quando la paura mina la capacità di voler comprendere l’altro. E l’Arte in tutto questo? Se alcuni artisti fossero insigniti del ruolo di placare con il loro talento il tormento altrui? …E se altri artisti decidessero invece di dare voce a questo disagio? Lascio a voi scoprirlo.
Che ruolo svolge l’Arte nella tua vita e cosa rappresenta per te?
L’Arte è ciò che mi tiene viva. Sarebbe bello dire di essere ‘uno strumento nelle mani della musica’, ma penso che la Musica non abbia bisogno di me: ci sono artisti meritevolissimi mentre io non sono nulla. Mi sento più tipo un bambino che guarda una cosa bellissima e cerca di imitarla e così facendo… scopre delle cose dentro di sé, diverte chi gli sta intorno, stupisce alle volte, … ma alla fine quell’oggetto meraviglioso che l’ha ispirato non ha mai neanche notato la sua presenza. Questo non significa che sia stato tutto inutile, perché il bambino e chi lo conosce hanno vissuto esperienze nuove grazie a questa ispirazione. Spogliandosi di certe aspettative l’artista può seguire la propria Verità come un bambino segue un aquilone: certamente sbaglierà, ma sarà grazie a questo che diventerà grande.
Stai lavorando a qualche nuovo progetto per il futuro?
Sì, ho pronta la bozza del seguito di “Oltre l’Abisso”: come ricorderai è un romanzo nato da un sogno che ho fatto e mi ero ripromessa di non scrivere altro di quel mondo se non avessi ricevuto nuovi sogni. I sogni sono arrivati e ora mi serve solo il tempo per fare un editing impietoso! Sto scrivendo la tesi per un master di Vocologia: è una meraviglia, ma purtroppo ho dovuto rallentare con la scrittura (e la lettura) per occuparmi degli approfondimenti e del mio elaborato. In questi giorni valutando anche numerosi progetti artistici/musicali/performativi legati a ‘I Dissidenti’ che stanno arrivando dopo la pubblicazione del libro: ne sono onoratissima e sicuramente ‘qualcosa’ vedrà la luce… ma ad ora non so nulla di più.
Ti ringrazio per le tue bellissime domande e lo spazio che mi hai gentilmente concesso! Ti mando un abbraccio grande e ti auguro tutto di bene!
Un saluto e un ringraziamento anche a tutti i lettori.
Ps. ‘I Dissidenti’ tratta di un gruppo di artisti fuorilegge… mi sembrava in linea con la loro filosofia pubblicare questo romanzo in modo indipendente; lo trovate solo su Amazon.
Grazie a Elisabetta Tagliati per essere stata in nostra compagnia oggi. “I Dissidenti” è disponibile su Amazon al link sottostante.