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LA VIA DELLA SETA: MARCO RUBBOLI

LA VIA DELLA SETA

INTERVISTA ALL’AUTORE MARCO RUBBOLI

Benvenuti alla speciale rubrica del Salotto che ospita gli autori della collana La via della seta di Delos Digital con un vero e proprio speed date letterario. Oggi siamo in compagnia di Marco Rubboli che ci parlerà del suo nuovo racconto per la collana: L’ultima guerra di Dama Tai-Pan.

Ciao Marco, raccontaci qualcosa di te.

Nato nel 1969, lettore e sognatore seriale fin da piccolo, scrivo dalla prima fanciullezza soprattutto storie fantastiche, di guerre, viaggi e avventure. Nel frattempo facevo studi classici e poi di scienze politiche, economiche, sociali. Per documentarmi per una bozza di romanzo, nel 1992, mi sono imbattuto nella disciplina marziale della scherma storica italiana medievale e rinascimentale, che mi ha “fulminato sulla via di Damasco”. Così per lungo tempo i manoscritti di narrativa sono rimasti nel cassetto mentre le scuole d’armi e le pubblicazioni tecniche si accumulavano, insieme alle esperienze di rievocazione storica. Per vivere faccio il mercante come Dama Tai-Pan, nel mio piccolo (compro macchinari industriali di seconda mano in Europa e li rivendo negli altri continenti: viaggio molto ma purtroppo non dispongo di contingenti di mercenari al mio servizio come ha lei!). Oltre a ciò insegno tuttora scherma storica con grande passione (mi sto dedicando da parecchi anni anche al periodo classico e in particolare al mondo dei gladiatori) e mi diverto a scrivere e pubblicare romanzi e racconti.

In che modo presenteresti il tuo racconto ai lettori?

L’ultima guerra di Dama Taipan nasce dalla mia fascinazione per il Giappone da un lato e per l’Italia Rinascimentale dall’altro. Una donna avventurosa e affascinante in età ormai avanzata, esploratrice e mercantessa, una vera e propria “regina dei mari” si trova ad affrontare le pulsioni che portarono nella storia reale all’espulsione di tutti gli stranieri dal paese del Sol Levante, o al loro sterminio. Davanti alla spietata ribellione isolazionista del clan Tokugawa, Dama Tai-Pan si rifiuterà di piegare la testa e fuggire, e contrattaccherà usando tutte le tecniche e le strategie a disposizione dell’occidente, per mezzo degli abili e induriti mercenari a sua disposizione provenienti da ogni terra conosciuta. La spregiudicatezza, le tattiche mortali, i soprusi e gli intrighi non mancheranno come frecce all’arco dell’una come dell’altra parte. Il punto di vista attraverso cui questa lotta senza esclusione di colpi viene evocata davanti al lettore è quello del samurai veterano Dayu, che da un lato si trova a essere alleato degli stranieri, e in particolare della Dama, in forza della fedeltà feudale verso lo Shogun che li protegge, dall’altro ben comprende le ragioni dei rivoltosi, oltraggiati dalla mentalità incomprensibile e irrispettosa dei forestieri e dalle novità dirompenti che essi portano nelle loro esistenze altrimenti tranquille.

Quali sono le sue peculiarità?

Si tratta di uno “spin off” della mia saga principale della Corona d’Acciaio, ambientato però in Oriente molti anni dopo.  Le vicende e in particolare la descrizione degli scontri armati risentono dei miei studi sulla storia e sulla tattica antica come anche, per il combattimento individuale, delle mie esperienze relative alla scherma rinascimentale italiana, anche quando venga messa a confronto con arti marziali armate orientali: nel tempo mi sono trovato a incrociare la lama con marzialisti esperti di kendo, kenjitsu, iaido, aikido, bushido tradizionale, wushu, wingchun, kungfu, kalaripaiattu ecc. Ma la guerra è solo uno degli aspetti di questa storia: altrettanto importante è il confronto fra diverse civiltà e tradizioni, che può essere tanto feroce quanto fecondo, rivelare oppure occultare quanto tutti siamo, in fondo, vicini gli uni agli altri in quanto esseri umani e più simili tra noi di quanto possiamo a prima vista pensare. Al di là delle profonde differenze che separano il samurai Dayu, voce narrante di questa storia, dalla protagonista Dama Tai-Pan, un’affinità dettata dal comune senso di umanità finirà con l’emergere. Dama Tai-Pan ha alle sue spalle una vita lunga e vissuta con intensità che le ha donato in egual misura gioie e dolori, oltre ad avventure, ricchezza e potere. Giunta ormai all’ultima fase della sua esistenza, questa donna eccezionale si guarda alle spalle con tutto il peso dell’infinita scia di rimorsi e rimpianti che scorre a poppa del vascello della sua vita e delle sue scelte.

Come nasce una tua storia e in che modo avviene la stesura?

Normalmente parto da un’idea “in nuce”, che comincia a galleggiarmi nella mente fino a che a poco a poco essa non si sviluppa quasi naturalmente man mano che immagino dettagli e sviluppi. In questo caso, per esempio, sono partito dalla storia del personaggio principale, immaginando cosa le sia potuto accadere dopo le vicende narrate ai tempi della saga principale di cui fa parte (per ora Per la Corona d’Acciaio, Contro due Imperi, e il prequel autoconclusivo Gli ultimi eroi dell’arena più parecchi racconti brevi, con diversi altri libri a vari stadi di preparazione). Ciò si è legato a ricordi vari storici, letterari e così via che sono andato in qualche caso a rivedere o approfondire, mischiandoli accuratamente con un po’ di spezie. La voglia di affrontare la vicenda di un personaggio femminile in età avanzata forse ha qualcosa a che fare con la perdita recente di mia madre, una persona sotto molti aspetti molto diversa da Dama Tai-Pan ma altrettanto eccezionale, e che pure qualcosina in comune con lei ce l’ha. In generale, i miei personaggi non riflettono mai del tutto persone reali, ma magari devono a esse qualche lato del loro carattere, e così è anche questa volta. Tuttavia, Dama Tai-Pan è principalmente l’evoluzione naturale del personaggio che i miei lettori hanno conosciuto negli anni della sua gioventù, nei romanzi sopra citati. La collocazione temporale in un periodo successivo alla storia principale mi ha provocato all’inizio qualche perplessità, per paura di lasciarmi andare senza volerlo a “spoiler”, ma poi questo timore è stato superato col semplice espediente di non parlare riguardo al passato della protagonista se non di avvenimenti separati da quelli dei romanzi sia nel tempo che nello spazio. Come si suol dire “ciò che è avvenuto in Occidente rimane in Occidente”. L’ambientazione orientale stessa, infine, oltre a derivare dal mio interesse per quelle terre, mi è stata ispirata dalla voglia di aggiungere un capitolo alla mia collaborazione ad ampio spettro con la curatrice della collana, Caterina Franciosi.

La tua esperienza in questa collana.

Questa novella è la seconda che pubblico nella collana. La prima appartiene a una saga e un mondo del tutto diversi: si tratta di Seta macchiata di sangue, una storia dei Pretoriani Neri, i miei Romani ucronici dark-fantasy. Negli anni che corrispondono alla fine del nostro XV secolo, l’Impero Romano domina su tutte le terre dell’occidente. Si tratta tuttavia di un dominio molto decentrato, in cui l’Imperatore ha un ruolo non troppo diverso da quello di un papa medievale. Questo mondo è afflitto dalla pericolosa piaga dei Figli delle Tenebre, esseri oscuri come vampiri, necromanti, maghi neri e mostri di varia natura, e il compito di affrontarli è affidato appunto ai Pretoriani Neri, “la mano sinistra dell’Imperatore”: semplici mortali che mettono a repentaglio le loro esistenze contro poteri superiori e possono contare però sul miglior addestramento e le migliori armi e tecnologie che l’Impero possa fornire. La squadra d’élite del Tribuno Lucrezio viene inviata presso l’Impero alleato del Giappone per investigare sulla misteriosa scomparsa dell’ambasciatore di Roma, dietro cui si celano poteri oscuri, insidiosi yokai e una temibile cospirazione. Si tratta quindi di una vicenda dai netti tratti fantastici, al contrario che quella di Dama Tai-Pan in cui l’unico elemento non realistico è che si svolge in un mondo alternativo al nostro. I Pretoriani Neri sono nati, prima della loro avventura orientale con “La via della seta”, in seno alla collana “Heroic Fantasy Italia” curata da Giorgio Smojver sempre per Delos Digital, per procedere poi la loro via tenebrosa e truculenta (ma spesso condita da un buon pizzico di ironia) su Hypeborea.live, Dimensione Cosmica e su www.lacoronadacciaio.it. Non posso che concludere dicendo che è stato un piacere portare in Oriente con “La via della seta” tanto i Pretoriani Neri quanto i personaggi della saga della Corona d’Acciaio: oltre a ritrovare in questa cornice il sodalizio con Caterina ho potuto godere di tutto l’appoggio necessario a livello di cura del testo e della veste grafica nonché di un alto livello di professionalità in ogni aspetto della pubblicazione e della promozione.

Grazie a Marco Rubboli per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che L’ultima guerra di Dama Tai-Pan è disponibile sul catalogo della casa editrice e su tutti i maggiori store online.

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