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LE RECENSIONI DEL SALOTTO: IL CONTAGIO DI MEUNG

LE RECENSIONI DEL SALOTTO

Marco Rubboli, Il contagio di Meung, Delos Digital Heroic Fantasy Italia

A cura di Alessandro Iascy e Giorgio Smojver

Recensione a cura di Linda Talato

L’AUTORE

Dal 1992 Marco Rubboli si dedica alle arti marziali storiche europee: scherma storica medievale e rinascimentale, pugilato, pancrazio, gladiatura. Istruttore al massimo livello con parecchi titoli agonistici, fra cui diverse medaglie d’oro nazionali, ha fondato la più grande associazione europea di scherma storica, Sala d’Arme A. Marozzo, diffusa nella maggior parte d’Italia.

Ha al suo attivo numerose pubblicazioni in materia: sulla scherma medievale “L’arte cavalleresca del combattimento di Filippo Vadi”, “Flos Duellatorum di Fiore dei Liberi”, sulla scherma del Rinascimento “L’arte della spada di Anonimo Bolognese”, “Opera Nova di Antonio Manciolino”, “Monomachia di Francesco Altoni”, “La lancia, la spada, la daga”, “L’arte perduta di combattere con lo scudo secondo la scuola italiana”, tutti per Il Cerchio Editore, sulla scherma di coltello in Spagna “Manuale del baratero” (Planetario Libri), oltre a diversi articoli in raccolte e atti di convegni sulla scherma storica.

In ambito letterario ha pubblicato per Watson Edizioni il romanzo fantasy “Per la Corona d’Acciaio” di cui nel 2020 è in programma il seguito. Ha pubblicato racconti per Sensoinverso: due per le antologie del concorso Lucenera (“Luce di tenebra” in “I mostri non mangiano seitan”, “La cassa”, nell’antologia omonima) e due per il concorso Oceano di carta (“La via degli anni oscuri” in “Come Marylin Monroe”, “Oltre le nuvole” in “Precipitare in libertà”) e su Book Magazine il racconto “Il pagliaccio”. Altri racconti sono in uscita su antologie per Sensoinverso e Mezzelane.

LA TRAMA

Nell’Anno del Signore 1625 un giovane cadetto di Guascogna a nome D’Artagnan è sulla via per Parigi, ansioso di entrare nel corpo dei Moschettieri del Re. Quando si ferma alla locanda del Franc Meunier, presso la cittadina di Meung si vede canzonato da un misterioso gentiluomo e, da bravo guascone sanguigno, non la prende bene… finirà però per perdere i sensi a forza di bastonate per opera del taverniere e alcuni servi. Fino a qui tutti conoscono la storia, ma nella nostra storia le cose andranno in modo molto diverso: al suo risveglio D’Artagnan si troverà in uno scenario da incubo, con il Franc Meunier infestato da morti viventi affamati di carne umana. E le cose non vanno meglio nella cittadina, dove alcuni eroici sopravvissuti lottano per la loro vita. Una sinistra cospirazione incombe sul Regno di Francia, e sta muovendo le sue pedine, con intenti oscuri, incurante della sorte degli abitanti di Meung-sur-Loire. Ma prima di potersi chiedere quale sia la minaccia all’origine dell’infestazione, D’Artagnan dovrà cercare di uscire vivo dall’inferno di Meung!

LA RECENSIONE

Lo ammetto: non ho mai letto “I Tre Moschettieri” di Dumas.

Certo, le vicende narrate a grandi linee le conosco, ma non è come aver letto il libro. Per questo quando ho preso in mano il romanzo breve di Marco Rubboli, “Il Contagio Di Meung”, pubblicato nella collana Heroic Fantasy Italia di Delos Digital, la mia mente ha fatto subito una specie di tuffo nel passato, rievocando gli episodi del cartone animato “D’Artagnan e i Moschettieri del Re”. Chi è stato bambino negli anni 80 e 90 mi capirà senza dubbio…

Nella sua storia, Rubboli riprende gli eventi del primo capitolo del celebre romanzo di Dumas, ma da un certo punto in poi cambierà tutto, e il cadetto di Guascogna che tutti ricordiamo come un giovane sconsiderato, attaccabrighe, ma pieno di sogni, si ritroverà a combattere contro nemici che di umano non hanno ormai più nulla. Insomma, nella cittadina di Meung si consuma una specie di “Apocalisse Zombie”.

Dall’arrivo di D’Artagnan, nel giro di poche ore la popolazione cadrà preda di un morbo che trasforma gli esseri umani in “non morti”, assolutamente privi di lucidità ma decisamente letali: il nostro scoprirà che si può ucciderli solo colpendoli alla testa. Per il resto, qualsiasi cosa tu faccia, compresa l’amputazione di arti, le ferite da taglio e tutto ciò che è compreso in un combattimento corpo a corpo, non sortirà alcuna effetto.

L’epidemia sembra nascere da una sorta di cospirazione, e in questo vedremo coinvolta la bella Milady, altro personaggio indimenticato per chi seguiva la serie animata.

Lo stile di Rubboli è fresco, ironico e scorrevole, la narrazione procede veloce e i combattimenti, che l’autore – maestro d\’armi per la scuola Achille Marozzo – racconta bene e con dovizia di dettagli, si succedono con regolarità, diventando praticamente la parte preponderante della storia. La psicologia dei personaggi e i rapporti che si instaurano fra loro passano un po’ in secondo piano, di secondaria importanza in una storia che è principalmente azione. Abbastanza buona la costruzione dei personaggi femminili che, pur trovandosi in una storia decisamente al maschile, riescono a non essere da meno dei colleghi uomini e a non diventare un mero contorno.

Per tutti questi motivi mi sentirei di consigliare “Il Contagio di Meung” a un pubblico giovane, che sta cominciando ad approcciarsi alla lettura e che potrebbe trovare proprio nel genere Sword & Sorcery e nelle letture brevi, scorrevoli e dal ritmo serrato come questa, un ottimo alleato per continuare e approfondire la “carriera” di lettori. Una nota di merito va senza dubbio alla splendida cover, ad opera di Paola Andreatta, e alle bellissime immagini contenute all’interno del volumetto, a cura di Pietro Rotelli. Ora, come già ho specificato in altre occasioni, io non sono il tipo di lettore che dà molto peso alla copertina di un libro e alle illustrazioni, ma devo dire che i romanzi e i racconti pubblicati da Delos mi colpiscono sempre positivamente in questo senso.

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Linda Talato

Linda Talato è nata e cresciuta a Piove di Sacco, in provincia di Padova. Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Università degli Studi di Padova, si è poi specializzata in Politica Internazionale e Diplomazia. Oggi lavora per un’agenzia di commercio e nel tempo libero scrive e collabora con la rivista online Sugarpulp Magazine, nella sezione dedicata alla critica letteraria. Ha frequentato i corsi di storytelling e scrittura creativa de Le Officine del Racconto e il suo primo romanzo, un fantasy parte di una serie, è in prossima uscita con la casa editrice Le Mezzelane.

 

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