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INTERVISTA ALL’AUTRICE MARIA ROSA BELLEZZA

LE INTERVISTE DEL SALOTTO

Bentornati a un nuovo appuntamento extra con le interviste de Il Salotto Letterario. Oggi conosciamo Maria Rosa Bellezza, autrice del romanzo “Le lesioni dell’anima” per la casa editrice Homo Scrivens. Si ringraziano gli uffici stampa di Anna Copertino e Daniela Merola per la gentile collaborazione.

Salve Maria Rosa, benvenuta nel mio “Salotto Letterario” e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. Ci racconti qualcosa di lei, come ha iniziato a scrivere?  

Buongiorno Caterina, grazie per l’invito al suo salotto. Ho imparato a leggere ancor prima di camminare e scrivere mi è sembrato il completamento naturale della lettura. Leggendo interiorizzo modi di essere e scenari che non mi appartengono o che non mi appartengono del tutto, con la scrittura porto fuori ciò che ho costruito nei miei ritiri interiori.

A giugno 2021, per la casa editrice Homo Scrivens, è uscito il suo romanzo “Le lesioni dell’anima”. Potrebbe presentarlo ai nostri lettori?

Mi piace definire “Le lesioni dell’anima” un romanzo di formazione. Ada e Mizio si conoscono da adolescenti e riconoscono intuitivamente una lesione, un dolore che li lega. Questa vicinanza si trasforma in amore, ma gli eventi li costringono a separarsi e a maturare da soli. Il loro amore non si spezza, tuttavia, anzi cresce nella lontananza e quando si ritrovano adulti, diversi e consapevoli, le difficoltà che li avevano separati crollano sotto la forza di quel sentimento.

Come è nato il suo romanzo? Quali sono state le sue fonti di ispirazione principali?

Come spiego nei ringraziamenti Mizio esiste davvero. Ci siamo conosciuti negli anni universitari ed è nata una bellissima amicizia che dura tutt’ora. Con lui ho iniziato un cammino di ricerca spirituale che mi ha cambiato profondamente.  Volevo scrivere di lui e del suo sentire, delle cose che mi ha insegnato e ho scelto la forma del romanzo. Il tema principale della storia è il legame che esiste a livello universale tra tutte le anime, incarnate o no, e mi sembrava che inserire un tema così importante in un contesto romanzato riuscisse ad alleggerire il messaggio e a trasmetterlo con semplicità.

La storia fra Ada e Mizio è complessa e ricca di dettagli suggestivi. Potrebbe parlarcene in maniera più approfondita, magari spiegandoci l’evoluzione che i suoi protagonisti vivono?

Ada e Mizio ad un primo livello di lettura sono due adolescenti che soffrono delle normali insicurezze dell’età. Come tutti fanno i conti con le loro debolezze psicologiche e devono scegliere gli atteggiamenti giusti per superarli e farli diventare punti di forza o al contrario rendere definitivamente quella debolezza un difetto del carattere. Ma subito scopriamo che le debolezze psicologiche dei due ragazzi nascono dall’avere caratteristiche molto peculiari. Ada è sorda e deve reimparare a sentire attraverso gli apparecchi acustici e a rieducare il linguaggio con la logopedia, Mizio ha ereditato dalla bisnonna Gelsomina poteri medianici che non sa gestire e che lo fanno star male anche fisicamente. Ed ecco che “come dentro così fuori”, la formazione caratteriale tipica dell’età si sublima nella crescita spirituale e nell’accettazione del compito che l’anima ha scelto di svolgere quando si è incarnata. E su tutto, l’amore: quello per il partner, anche se non è l’anima gemella; quello per i figli attraverso le belle figure di Teresa e Raffaella, ma anche di Ada adulta. E l’amore per i propri cari che non ci sono più e che spesso ci trascina in una nostalgia profonda che ci spinge a cercare contatti con l’aldilà.

Qual è il messaggio che desidera trasmettere ai lettori con “Le lesioni dell’anima”?

Considerando anche il difficile contesto sociale che viviamo, credo che ci sia bisogno di una rieducazione  morale nel senso più ampio del termine. Oggi i toni sono rumorosi, veloci e violenti, le conversazioni aggressive, i giudizi superficiali e lapidari. È necessario imparare a fare silenzio, a osservare, a stare fermi. Vorrei che le nuove generazioni terminassero questo ciclo di omologazione per scoprire quanto sia bello essere unici e diversi. Sogno una società che riconosca ciascuno come essere umano senza etichette, che sappia “vedere” l’anima dentro un corpo e che sappia ricordare che siamo tutti pezzi di un unico divino puzzle.

Sta lavorando a qualche nuovo progetto letterario per il futuro?

Sto lavorando in contemporanea a due nuovi romanzi. Una saga familiare che si ispira alla famiglia di mia madre che è grandissima, e la storia di due sorelle che amano lo stesso uomo. Vedremo quale dei due “spingerà” di più per uscire.

Ha già fatto presentazioni live del suo libro? Qual è stato il riscontro del pubblico?

Con mia enorme sorpresa il libro è andato subito in ristampa dopo la prima presentazione.  Ho iniziato ad avere riscontri e recensioni oltre la mia cerchia usuale, molte persone mi hanno contattato per dirmi che si erano sentite vicine alle difficoltà di Ada nel superare il suo handicap, o di come fossero rimaste affascinate dalla figura di Mizio e dal suo dono. Le presentazioni che ho fatto hanno avuto un bellissimo riscontro grazie anche alla preparazione dei relatori, tra cui la giornalista Anna Copertino che mi segue sin da quando il romanzo era solo un’idea.

Grazie Caterina per l’opportunità.

Grazie Maria Rosa e in bocca al lupo.

Vi ricordo che “Le lesioni dell’anima” è disponibile sul catalogo della casa editrice e su tutti i maggiori store online.

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