interviste

INTERVISTA ALL’AUTORE ANDREA MORELLI

LE INTERVISTE DEL SALOTTO

Bentornati agli appuntamenti del martedì con le interviste del Salotto Letterario. Oggi conosciamo Andrea Morelli, in arte Andy Moore, e il suo romanzo Nero fumo pubblicato da Edizioni Italiane.

Salve Andrea, benvenuto nel mio Salotto e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. Ci racconti qualcosa di lei.

Salve, innanzitutto grazie per avermi dato la possibilità raccontarmi e raccontare qualcosa del mio libro, Nero Fumo. Sono nato a Livorno nel 1967 e vivo attualmente a Lucca con la mia famiglia; sono laureato in Scienze Biologiche e lavoro da più di venti anni nell’industria farmaceutica. Ho svariati hobby e tra questi c’è la lettura: ho iniziato a leggere a dieci-undici anni con storie della mitologia greca e romana e da allora la lettura (di libri tradizionali di carta!) è diventata un piacere irrinunciabile. I miei generi di lettura preferiti sono l’horror, thriller, giallo, fantascienza, fantasy, romanzi storici ma non solo. Tra i miei autori preferiti ci sono Stephen King, H.P. Lovecraft, Donato Carrisi, Andrea Camilleri, R.R. Tolkien e i classici della fantascienza: Asimov, Clarke, solo per citarne alcuni. Mi piace molto la musica rock e metal e le mie prime esperienze di scrittura sono riconducibili a quell’ambito: nella seconda metà degli anni ‘90 ho fatto interviste con gruppi death e black metal e scritto recensioni di album. Continuo a seguire tuttora la musica metal e vado ancora a vedere concerti. L’idea di dedicarmi alla scrittura creativa ha avuto una gestazione molto lunga: circa cinque anni fa, ripensando alle opere lette e al mio vissuto, scrissi quasi di getto una breve ghost story, La casa sulla collina e lo auto-pubblicai con la casa “Youcanprint Selfpublishing”. Fu con mia grande sorpresa che l’amministrazione comunale di un paese della Calabria, Botricello, mi richiese il volume per la biblioteca comunale. Ho continuato a scrivere romanzi e racconti, di genere mistery e fantasy, con i quali ho partecipato a diversi concorsi letterari, per avere modo di veder valutati i miei scritti e di confrontarmi con altri autori: “IoScrittore”, edizioni 2020 e 2021, con il romanzo Ponte Santo; “Lo scrigno dei racconti 2021” con il racconto L’esercito di ghiaccio; “Racconto nel cassetto 2021” con il racconto Il diario; “Concorso Internazionale di narrativa e poesia Montag 2021” con il romanzo Il canto della civetta, che pur non vincendo è stato pubblicato dalla casa editrice Montag a maggio 2022; “Premio Letterario Romanzi e Generi 2022” indetto dalla casa editrice Edizioni Italiane, con il romanzo Nero fumo, che ha vinto la categoria Fantasy ed è stato pubblicato a dicembre 2022. A partire da ottobre 2022 ho ripreso a occuparmi di recensioni, in un ambito diverso dalla musica: collaboro infatti con la pubblicazione di aeronautica “Il Somarello Jack” dell’Archivio Storico Federighi di Pisa, per il quale faccio anche restauro di aeromodellini e di pezzi storici.

A dicembre 2022 è uscito il suo romanzo Nero fumo per la casa editrice Edizioni Italiane. Potrebbe presentarcelo brevemente?

Certamente. Nero fumo è un romanzo dark fantasy, ambientato in un medio-oriente fantastico, più precisamente in una città, Zmirrat, che contiene al suo interno un vecchio quartiere disabitato chiamato il Ventre, cinto da mura nerastre ed evitato da tutti. Sul Ventre aleggia al crepuscolo un sinistro fumo nero. Il protagonista, un ragazzo di sedici anni di nome Aram-Zym, deve affrontare insieme ad alcuni amici un rito di passaggio all’età adulta, che consiste nel consegnare al signore della città, un uomo dal passato nebuloso di nome Ach-Noim, un pane che rappresenta la pietra della fondazione di Zmirrat. Dopo la cerimonia e l’incontro con Ach-Noim, Aram (che indossa una tunica tessutagli da sua madre, la guaritrice Ilyam) e i suoi amici saranno costretti da forze oscure che si scatenano col buio ad attraversare il Ventre, nonostante l’avvertimento di Ilyam. Riusciranno a sopravvivere?

Nero fumo è dunque un fantasy con tocchi di ambientazione mediorientale: come si colloca nella letteratura di questo genere?

Non sono un grande conoscitore del genere fantasy, quindi mi rifaccio alle mie letture. Nel ciclo di Bruenor Battlehammer di R.A. Salvatore (i suoi libri di esordio, le Lande di ghiaccio, le Lande di argento, le Lande di fuoco), in particolare nel terzo libro, si ritrova un’ambientazione “desertica”, così come nel Signore degli Anelli (mi permetto di citarlo con grande umiltà…), sono descritti gli Haradrin del Sud, con tanto di Olifanti al seguito. In Nero fumo oltre all’ambientazione singolare un ruolo fondamentale è giocato da una magia, oscura e demoniaca alla quale si contrappone una magia ancestrale, che non è per definizione benigna. Il romanzo è caratterizzato da un crescendo di orrori che hanno il loro culmine nelle vicende che Aram e i suoi amici vivono nel Ventre. Ho rinunciato ai personaggi tipici del fantasy (nani, elfi, grandi re e simili) per dare spazio a personaggi “umani”, maschili e femminili. Anche se il protagonista è un ragazzo, tre sono le donne che giocano un ruolo fondamentale nell’economia del romanzo. Nel mio piccolo ho cercato di conferire un tocco di originalità sia alla vicenda che ai personaggi, svincolandoli dagli stereotipi fantasy.

Quali sono, a suo avviso, i maggiori elementi di originalità presenti nel romanzo?

L’ambientazione medio-orientale è il maggior elemento di originalità: pur non essendo una novità in assoluto, in Nero fumo l’ambientazione gioca un ruolo da protagonista. Un altro elemento di originalità è una promiscuità crescente con il genere horror tanto che, quando iscrissi Nero fumo al Premio letterario di Edizioni Italiane, mi domandai se non fosse il caso di iscriverlo nella sezione horror. La componente orrorifica si prende la scena del libro piano piano per poi esplodere e trasformare la storia di una solenne serata in una angosciosa corsa per la salvezza. Infine la stessa città di Zmirrat è peculiare perché ha una doppia natura: è una città luminosa, dalle mura chiare ma ospita un nucleo nero nel quale sono confinate forze oscure la cui natura sarà compresa in parte solo alla fine del libro. L’insieme di questi tre elementi rende Nero fumo un libro originale, ascrivibile al genere fantasy ma sbilanciato verso l’horror, un dark fantasy come l’ha definito Ilaria Alleva, con la quale ho avuto la fortuna (perché è bravissima) di collaborare in sede di revisione del testo.

Quali sono state le principali fonti di ispirazione alle quali ha deciso di avvicinarsi durante la stesura di Nero fumo?

La prima è una scena del film di Steven Spielberg, I predatori dell’arca perduta. Indiana Jones si reca insieme a Sallah da un anziano per far decifrare i simboli incisi su un amuleto; mentre l’uomo esamina le iscrizioni si vedono i vicoli tortuosi scarsamente illuminati e di colore bluastro de Il Cairo. Questa scena mi deve essere rimasta impressa perché ho progettato (consentitemi il termine) il ventre proprio su tale falsariga. Nero fumo è nato essenzialmente da una domanda: che cosa accadrebbe se alcuni ragazzi, dopo una festa o qualcosa di simile, si trovassero costretti a fuggire per vicoli bui e tortuosi inseguiti da vesti volanti? Da qui la seconda domanda e la seconda fonte di ispirazione: che cosa accadrebbe loro se fossero raggiunti da queste vesti? La risposta è in parte derivata dal film La mummia di Stephen Sommers (1999). Le vesti consumano i corpi fino a farli scomparire e, a differenza del film (nel quale Imhotep assimilava l’energia vitale delle persone, lasciando dei corpi rinsecchiti) in un modo assai “splatter”. Un ruolo importante l’ha giocato la mia passione per il cantante Peter Gabriel e il suo amore per la world music, specialmente la musica medio-orientale e africana, in particolare il suo album Passion, colonna sonora del film di Martin Scorsese L’ultima tentazione di Cristo. L’idea di una storia ambientata in medio-oriente fittizio è maturata anche grazie alle atmosfere drammatiche e molto pittoriche di Passion. Infine cito altre due opere: la bellissima rilettura a fumetti di Sergio Toppi Sharaz-De (Le mille e una notte), dai toni asciutti e barbarici e il libro Il deserto dei tartari di Dino Buzzati, portato magistralmente sul grande schermo da Valerio Zurlini nel 1976: così come la fortezza Bastiano rappresentava una frontiera sull’ignoto (il deserto), ugualmente Zmirrat è una città di frontiera, un avamposto affacciato sull’ignoto.

Cosa può dirci sul world building di Nero fumo?

Il world building di Nero fumo è un processo iniziato a fine 2019, quando completai la prima stesura del libro. La descrizione del mondo di Aram era limitata alla sola città e il Ventre era un parto onirico della mente di Aram, che si sarebbe rivelato foriero di sciagure. Per spiegarmi meglio, il sogno di Aram era una premonizione dell’imminente invasione dell’esercito di Ach-Noim. La seconda versione, presentata al concorso, già conteneva elementi in più, come il villaggio abbandonato e la scomparsa del padre di Aram. È stato grazie al lavoro di editing svolto insieme alla bravissima Ilaria Alleva di Edizioni Italiane, che ringrazio, che il mondo di Aram si è arricchito di particolari geografici e storici, di miti e di usanze e costumi e i personaggi hanno acquisito tridimensionalità grazie a una descrizione minuziosa del loro aspetto fisico, del loro carattere, della loro storia e del loro ambiente familiare e relazionale. Il lavoro non è finito poiché la regione desertica dove vive Aram è parte di un continente esteso anche a Nord e chiuso da una imponente catena montuosa ai piedi della quale si trovano sette città. Oltre le montagne, tormentate dai fulmini, una brughiera. Alcuni dettagli su questa regione settentrionale e su una delle città si trovano nel racconto L’esercito di ghiaccio. Per concludere, l’intenzione è di estendere l’universo di Nero fumo e creare intrecci di storie che si preannunciano interessanti.

Sta lavorando a qualche nuovo progetto?

Sto pensando a un seguito di Nero fumo: qualche idea sta emergendo, basata in parte su alcune parti della seconda stesura del libro non incluse nella versione pubblicata. Ancora non sono in grado di dire se si tratterà di un singolo seguito o di una saga. Ho poi quasi ultimato un nuovo romanzo, sempre ambientato nell’universo di Nero fumo ma in una diversa regione geografica, che iscriverò al concorso 2022-2023 di Edizioni Italiane. Si tratta di un una storia suddivisa in due parti e attualmente in fase di revisione. Per motivi di regolamento iscriverò al concorso solo la prima parte. Ho poi l’intenzione di rimettere mano al seguito inedito di un altro mio libro pubblicato, Il Canto della civetta (genere Mistery), ma diciamo che ancora devo trovare una direzione narrativa che mi convinca, per cui, precedenza al dark fantasy! Grazie!

Grazie ad Andrea Morelli per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che Nero fumo è disponibile sul catalogo della casa editrice e su tutti i maggiori store online.

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