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LE RECENSIONI DEL SALOTTO: OKLYDIOS

LE RECENSIONI DEL SALOTTO

Fabrizio Fangareggi, Oklydios, Plesio Editore

L’AUTORE

Fabrizio Fangareggi è nato a Modena, dove è cresciuto e vive insieme alla moglie Elena. Lavora per vivere e scrive per necessità sin dall’età della ragione. Da sempre innamorato di letteratura e cinema, dopo la maturità si diploma al Corso di Regia e Sceneggiatura all’Accademia Nazionale del Cinema. Vincitore del “Fantasy Horror Award” si classifica tra i primi posti in alcuni concorsi letterari e suoi diversi racconti sono pubblicati su diverse antologie e riviste.  Con il suo primo romanzo, Ekhelon – Frammenti di Guerre Dimenticate (Nocturna, GDS Edizioni), vince il Premio Letterario Nazionale Cittadella 2014. A questo fanno seguito: Il confine del buio (DM Edizioni), scritto a quattro mani con l’amico Pierluigi Fabbri, Il buio di York, Yberros – L’ultimo soldato (Watson Edizioni), Di Gelo e di Fuoco (Fabiano & Castaldo, in collaborazione con Guido Fiandra, Andrea Zauli e Pierluigi Fabbri), La Trovatella (Delos Digital). Scrive da alcuni anni recensioni di romanzi Fantasy per Italian Sword & Sorcery sul portale hyperborea.live e articoli storici per la rivista Arte di Vivere a Modena. È socio della World SF Italia ed è possibile seguirlo e contattarlo tramite la pagina autore:

https://www.facebook.com/fabrizio.books/

LA TRAMA

Il mondo di Oklydios sta per trasformarsi in un campo di battaglia. La guerra tra le divinità imperversa nel Cosmo e rischia di ridefinire ogni assetto esistente. Oklydios è preda ambita, perché sul pianeta sgorga un’incredibile fonte di magia, generata dallo Spirito Ancestrale del Caos, energia stessa della Creazione. Antiche lotte riemergono dal passato e una minaccia inaspettata assume nuova forma… Orde di Kelavel, creature deformi e corrotte, si ammassano verso il Confine, unico simbolo di speranza contro quello che sembra ormai inevitabile. In uno scenario di imminente devastazione, il destino di molti dipende dalle scelte di pochi. Unico collante tra loro è Eleanor, uno Spettro Nebbia mandato dalla Dea della Morte e dei Sogni. Ma quando anche gli dèi muoiono e le regole che governano il Cosmo vengono sovvertite, quale illusione di futuro rimane per i mortali che lottano per la sopravvivenza?

LA RECENSIONE

Il Cono d’Ombra era una sfumatura grigia che striava il cielo. Sembrava una patina increspata da onde invisibili ed era una presenza costante nella vita di tutti gli abitanti di Oklydios, al pari del sole, della luna e delle stelle. La sguardo di Erès si perse per un attimo a contemplarlo. Qualcuno gli aveva detto che era come guardare la superficie del mare degli abissi sottostanti, perché smorzava i colori in un filtro opaco, simile a un tetto irraggiungibile eppure reale. Ma il ragazzo non aveva mai visto il mare. Era un Shinfei, un figlio delle montagne.

Il mondo di Oklydios sta per trasformarsi in un campo di battaglia: una guerra, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, si fa sempre più vicina e minaccia di distruggere ogni cosa. Le faide fra i diversi schieramenti si acuiscono ma le decisioni in merito al futuro di Oklydios sembrano essere appannaggio di pochi. All’improvviso, non sembrano più esserci regole né divinità in grado di trattenere le azioni degli uomini. E cosa può accadere in un mondo dove ogni legge naturale viene sovvertita?

Con Oklydios, Fabrizio Fangareggi dà vita a un romanzo corale dai toni e dalle ambientazioni fantasy, ricco di eventi e personaggi. Innumerevoli sono le sfaccettature che contraddistinguono ciascuna voce narrante e, attraverso ciascuna di esse, l’autore lascia emergere tutti i dettagli che andranno infine a comporre il grande quadro rappresentato dal mondo di Oklydios e dalle genti che lo abitano. Le figure tratteggiate sono molto diverse fra loro – nobili, persone comuni, creature sovrannaturali o divine – ma ciascuna di esse sembra sperimentare emozioni e sensazioni; fatto, questo, che non manca di rivelare di volta in volta, seppur in modi diversi e a livelli differenti, una straordinaria umanità.

Oklydios è una storia complessa, a tratti insolita e sorprendente, in grado di mescolare toni fantastici a peculiarità provenienti dal mondo classico o dal folklore di diverse culture. Lo stile di Fabrizio Fangareggi è elegante ed evocativo, in grado di ricreare alla perfezione scenari e personaggi, così come gli eventi che muovono l’intero romanzo. L’autore non lascia nulla al caso, ogni dettaglio è sapientemente inserito all’interno della narrazione, così da dare vita a un volume in grado sia di intrattenere il pubblico ma anche di proporre numerosi spunti di riflessione, sotto svariati punti di vista.

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