interviste

INTERVISTA ALL’AUTORE MATTEO CARLESI

LE INTERVISTE DEL SALOTTO

Bentornati ai puntualissimi appuntamenti del giovedì con le interviste del Salotto Letterario e del Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi conosciamo Matteo Carlesi, autore di Quando muore un amore per la casa editrice Controluna. Si ringrazia Emanuela Nicoloro per la gentile collaborazione.

Salve Matteo, benvenuto nel mio Salotto e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. Ci racconti qualcosa di lei.

Buongiorno e per prima cosa la ringrazio per avermi accolto nel suo Salotto. Per me è una grandissima emozione essere qui. Parlando di me, che posso raccontarle? Sono toscano, classe 1982, di Pontedera, vicino Pisa, e pur avendo frequentato il liceo classico ho avuto poi una carriera universitaria prettamente scientifica. Adesso lavoro in un’azienda farmaceutica in provincia di Lucca, non troppo distante da dove abito. Nel tempo libero ho sempre coltivato le mie passioni, fra cui il giardinaggio, l’arte e la storia. Ma anche la musica, i fumetti, le action figures e il gioco di ruolo. E ovviamente, la lettura. Quanto alla scrittura devo dire che ho sempre “scarabocchiato” qualcosa, ma solo negli ultimi anni con più costanza. Ho scritto racconti, anni fa, e più di recente ho provato con la poesia. Avevo un po’ di timore all’inizio, c’è una visione distorta della poesia, sa, come di qualcosa di aulico, importante ma noioso, lontana dalla realtà. Metriche e figure retoriche. Non che non ci sia anche questo, certo, ma la poesia può essere un modo di esprimersi diretto, che colpisce le corde delle emozioni, che va dritta al cuore delle persone e smuove sensazioni e ricordi.

Quando muore un amore è la sua più recente pubblicazione per Controluna Edizioni. Potrebbe presentarcela brevemente?

Ringrazio chi ha creduto in questa mia piccola opera, ovvero Gloria Vocaturo e la sua Controluna Edizioni e il mio amico Davide Rocco Colacrai, poeta, che mi ha regalato l’introduzione. Quando muore un amore. Storie di lutto e memoria. è la mia primissima pubblicazione. È una raccolta di poesie, in cui racconto il dolore per la perdita del mio compagno, morto prematuramente per un tumore lo scorso anno. Non nascondo come questa sia stata l’esperienza ad oggi più dolorosa che io abbia vissuto. La malattia, rapida ma altrettanto devastante, la morte in ospedale, e poi la sua assenza nella nostra casa, nella nostra quotidianità. Io qua con tutto il nostro mondo e lui che non c’è più. Sa, il lutto è un’esperienza che ti scuote, ti devasta e ti lascia tramortito. È un’esperienza universale ma il cui “calvario” è prettamente personale. E la nostra società occidentale non è all’altezza, non ti sostiene, non ti aiuta davvero. Rimuove. Ma non si può rimuovere un lutto. È impossibile. Da tutto questo è nato il libro, dall’esigenza di raccontare, in versi, le fasi che ho attraversato, dal dolore più acuto, che ti spezza completamente il corpo e l’anima lasciandoti spossato e apatico, alla voglia di ricreare, anzi, rinsaldare, un rapporto con chi è ancora nel cuore, ma non c’è più fisicamente, tramite i ricordi, la nostalgia e un nuovo modo di sentirlo accanto. E spero che parlare di lutto, di dolore e di memoria possa essere d’aiuto e di conforto a chi si dovesse trovare in una situazione simile alla mia.

In che modo ha deciso di strutturare l’opera e perché?

I componimenti sono raggruppati in due parti principali più un piccolo intermezzo. Nella prima parte “In morte di A.” si parla della malattia, della morte e dell’immensa sofferenza che ne segue. Un dolore acuto, totalizzante e paralizzante. Non si respira, non si vive più perché il dolore è così forte che toglie senso a ogni cosa. A questo primo segmento si contrappone la seconda parte “In memoria di A.” in cui troviamo versi che si aprono a una nuova speranza, pur venati da una profonda malinconia. Riprendo mano ai nostri ricordi, intreccio un dialogo con il mio compagno, provo a riannodare un rapporto con lui anche se adesso non è più qui in carne e ossa ma solo in spirito. Non è facile, ma alla fine quello che resta, alla fine di tutto, è pur sempre e solo “amore”. Mi permetta a questo proposito di citare gli ultimi versi che chiudono la raccolta, dalla poesia “Una sola ultima parola”:

Andrea,

che vita la nostra,

ricordi?

Adesso solo la mia

continua tuttora,

e in questo mio tempo

mi spetta la tua assenza,

ma nel mio cuore lo sai

resta una sola parola:

Amore.

L’intermezzo invece include alcuni piccoli componimenti slegati dal tema della raccolta, ma che per me sono importanti, perché letti anni addietro proprio dal mio compagno: era stato lui per primo a spronarmi, a dirmi di scrivere, di esprimermi. E ora eccomi qui nel suo Salotto!

Che tipo di percorso si troveranno a vivere i lettori attraverso la lettura di Quando muore un amore?

Vivranno la mia storia e le mie emozioni. Una storia personale che si fa universale, una storia che parla di malattia, morte, dolore e lutto, memoria e nostalgia, ma soprattutto di amore. Perché è quello alla fine che conta, e che rimane, l’amore che ti permette di essere ancora in piedi, dopo tutto quanto, come dico in questi versi tratti dalla poesia “Commiato”:

Forse ho perso il senso e le parole

ma non l’amore, quello no,

quello è rimasto oltre la fine,

oltre l’attimo eterno del tuo partire,

oltre le lacrime e i ricordi dolci.

Progetti futuri?

In questo momento mi sto concentrando sul libro, per promuoverlo. Sul futuro chissà. Non ho smesso di scrivere versi o di mettere insieme parole, quello no, per cui vedremo… Il futuro è qualcosa di misterioso che si apre davanti a noi, passo dopo passo, ma che può anche ribaltarti in poco tempo tutti i piani e le prospettive di vita. Quindi direi che per ora vivo il presente, un giorno alla volta.

Grazie a Matteo Carlesi per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che Quando muore un amore è disponibile sul catalogo della casa editrice e su tutti i maggiori store online.

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