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INTERVISTA ALL’AUTRICE LINDA TALATO

LE INTERVISTE DEL SALOTTO

Bentornati agli appuntamenti del giovedì con le interviste del Salotto Letterario e del Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi siamo in compagnia di Linda Talato, in occasione dell’uscita del suo racconto distopico Perpetual Life One edito da Delos Digital nella collana Dystopica a cura di Delos Veronesi.

Ciao Linda, benvenuta nel mio Salotto e grazie per essere qui con noi oggi. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Caterina, è sempre un piacere, anche perché ormai siamo “colleghe” in Delos! 🙂 Allora, di me cercherò di dire solo le cose che possono risultare più interessanti per i lettori, personalmente non mi sono mai piaciute molto le biografie sui libri dove gli autori parlano un sacco di sé, e poco della loro scrittura. Comunque, io la passione per la scrittura l’ho scoperta molto tardi, verso i trent’anni, quindi non scrivo sin dalla tenera età, come fanno molti autori emergenti. Di base ho sempre saputo di avere un “collegamento diretto” con il mondo letterario, ho sempre letto moltissimo ma – sbagliando – credevo fosse più utile concentrarsi sulle cose, come dire, più operative: studiare, imparare un mestiere che ti desse di che vivere… Sono sempre stata molto razionale, ma ora che mi avvicino ai 40 ho capito che in realtà lasciare a margine le proprie passioni non è sempre una buona idea, infatti oggi, pur lavorando stabilmente, sto puntando molto sulla scrittura, ritagliandomi tutti i momenti necessari. Nella vita di tutti i giorni lavoro in ambito commerciale ormai da quasi sette anni, mi occupo delle vendite Italia per un’importante azienda del padovano. Perpetual Life One è di fatto la mia prima pubblicazione “in solitaria”, in quanto di mio è uscito un racconto scritto a quattro mani e pubblicato nell’antologia a scopo benefico Oltre lo Specchio, edita da Dark Zone e patrocinata da Amnesty Italia.

Da quanto tempo ti occupi di scrittura e quali sono i generi ai quali ti senti più affine?

Come dicevo, ho iniziato poco dopo i trent’anni a scrivere narrativa, la mia prima esperienza è stata una serie fantasy, tutt’ora in corso d’opera, che poi ho messo temporaneamente in stand by per dedicarmi ad altri progetti. In gioventù ho avuto una breve esperienza di collaborazione con un giornale, molto formativa, ma ho capito abbastanza in fretta che non era la mia strada. Nei ritagli di tempo libero scrivo qualche recensione per Sugarpulp Magazine, Il Salotto Letterario ( 🙂 ) e Universo Fantasy. Vorrei fare di più perché vedo che le mie recensioni hanno un impatto positivo e gli autori ogni tanto mi cercano, ma purtroppo il tempo è quello che è… Non mi pongo limiti sui generi, ho iniziato a leggere anche il romance, che una volta evitavo. Quando scrivo ho notato, invece, che mi sento sempre un po’ orientata verso la chiave “psicologica” dei personaggi.

A gennaio 2022 è uscito il tuo racconto Perpetual Life One per la collana Dystopica di Delos Digital: potresti presentarlo ai nostri lettori?

Certo! Perpetual Life One – o meglio, Pe Life One, come lo chiamo io – è il classico progetto nato quasi per caso, e infatti, come spesso accade, è stato anche quello che poi è finito con l’essere la mia prima vera pubblicazione! 🙂 Ricordo che lo scrivevo nella pausa pranzo, al tempo avevo due ore e riuscivo a spenderle per scrivere, ed è nato da una specie di intuizione che poi si è sviluppata molto in fretta, come se fosse una cosa già decisa: era in qualche modo “destino” che lo scrivessi! Complice l’ottimo rapporto con il mio capo collana in Delos Digital, Delos Veronesi che ringrazierò sempre, ho voluto provare a scrivere un racconto e inizialmente credevo di non esserne capace. Beh, è finita che mi sono divertita talmente tanto che ora ne sto scrivendo un altro! Per venire alla trama, Pe Life One è una sperimentazione sulla vita eterna che il colosso farmaceutico Reklaytek sta portando avanti e la protagonista, spinta da cambiamenti in atto nella sua vita, decide di aderire. L’ambientazione è un’Italia distopica del futuro – non molto lontano, in realtà – ma non è la classica distopia, diciamo rientra più nei canoni della fantascienza psicologica a sfondo distopico. Su questo avevo qualche timore, temevo che i puristi della fantascienza non avrebbero apprezzato, invece – almeno finora – ho ricevuto riscontri molto positivi.

La protagonista di Perpetual Life One è Tamara Duerres, una Perpetua di prima generazione. Come e perché è nato questo personaggio e come hai deciso di sviluppare la sua storia?

Come spesso mi accade, i miei personaggi esistono a prescindere da me. È come se la loro storia esistesse già e io fossi solo una specie di “portavoce”. Tamara, come pure gli altri personaggi di Pe Life One, è appena tratteggiata: in realtà non dico tutto di lei e lascio molto all’immaginazione del lettore, lascio libera la sua interpretazione. Anche in questo temevo di essere criticata, avevo paura che i personaggi non risultassero abbastanza caratterizzati e definiti, e invece anche qui sono stata smentita clamorosamente da chi mi ha letto e ha gradito moltissimo i personaggi. Per questo dico che Pe Life One era un po’ destino che lo scrivessi: nonostante tutti i miei dubbi, in realtà ho poi capito – dai giudizi dei lettori – che invece sono riuscita a far passare il messaggio che volevo, o comunque a toccare le corde emotive del lettore, e questo mi ha dato una grandissima carica.

Hai pubblicato altri racconti oltre a Perpetual Life One?

Di mio è uscito Alienazione, racconto scritto a quattro mani con Vincenzo Romano e pubblicato nell’antologia Oltre lo Specchio di cui parlavo sopra. Dietro Alienazione c’è, in realtà, un progetto molto ambizioso. Il racconto è lo spin off di un romanzo vero e proprio che abbiamo scritto io e lui e che stiamo revisionando. Su questo lavoro abbiamo deciso di farci seguire da un’agente letterario che al momento non citerò per scaramanzia, ma lei sa quanto importante è per me, e non ho alcun problema a dire che, per questo lavoro, puntiamo molto in alto! Credo che l’ambizione (quella sana, ovviamente) non sia una cosa da demonizzare, anzi: non credo sia megalomania lavorare duramente per ciò in cui credi e non accontentarti. Spesso in ambito editoriale si tende sempre a tenere, come dire, un basso profilo perché il settore non è dei più facili. Confermo, sicuramente non è facile, ma questo non significa che sia impossibile e, come dicevo sopra, ora che ho “una certa età” le esperienze di vita mi hanno fatto capire che non bisogna mai sottovalutare le proprie passioni.

Stai lavorando a qualche nuovo progetto per il futuro?

Certo, come dicevo sopra, Alienazione, e poi sto scrivendo un altro racconto che invierò in valutazione sempre a Delos Digital, con cui mi trovo molto bene. L’ambientazione sarà sempre quella di Pe Life One: avremo ancora la Reklaytek, il Panoramic News of the Day e la cara Shira Naru, personaggio a mio parere molto interessante. Non sarà, però, un seguito, si tratta di due storie distinte e autoconclusive. Ho voluto giocare un po’ sul concetto di plot orizzontale, e non verticale. Per intenderci, il plot orizzontale è quello che ha tenuto, ad esempio, Camilleri con le storie legate al Commissario Montalbano, il plot verticale, invece, è una storia composta da più “puntate”. Con il nuovo racconto vorrei addentrarmi un po’ nel crime psicologico a sfondo distopico. Vedremo se ci riuscirò, ma di sicuro mi divertirò un sacco!

Grazie a Linda Talato per essere stata in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che Perpetual Life One è disponibile sul catalogo della casa editrice e su tutti i maggiori store online.

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