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INTERVISTA ALL’AUTRICE MANUELA MACCANTI

LE INTERVISTE DEL SALOTTO

Bentornati agli appuntamenti delle interviste del martedì del Salotto. Oggi siamo in compagnia di Manuela Maccanti, in occasione dell’uscita del suo romanzo, Cella numero 23, per la casa editrice Sette Chiavi.

Ciao Manuela, benvenuta nel mio Salotto e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Caterina e grazie a te per avermi invitata. Be’, da dove cominciare? Sono di Fucecchio, in provincia di Firenze, terra di Indro Montanelli. Non a caso, ho un passato da giornalista. Per cinque anni ho collaborato col Tirreno, un noto quotidiano toscano. Ho una laurea in Lingue, e, sin da piccola, la scrittura ha rappresentato il mio mezzo espressivo privilegiato. Le parole digitate su uno schermo mi sono sempre uscite meglio che dal vivo. Forse per la mia indole riservata. Poesie, racconti, ho scritto di tutto un po’, ho vinto premi letterari e pubblicazioni su varie antologie. Finché, crescendo, ho sentito l’esigenza di perfezionarmi e mi sono iscritta alla Scuola SaperScrivere diventando editor e correttore di bozze. In contemporanea, ho partorito il mio primo romanzo di narrativa: Lo stoppino e la candela, Capponi Editore, uscito nel 2021. Non contenta, ho deciso di mettermi ulteriormente alla prova e, dopo due anni intensi e tribolati, è nato Cella numero 23.

La tua ultima pubblicazione è il romanzo Cella numero 23 per la casa editrice Sette Chiavi. Potresti presentarcelo brevemente?

Cella numero 23 è un thriller psicologico che indaga le oscurità umane, gli abissi insondabili e insanabili della mente. La storia racconta di Donato, un programmatore di computer dal passato difficile che, il 23 novembre del 1994, viene incarcerato a Volterra con l’accusa di aver ucciso il fratello Samuele, commercialista e donnaiolo impenitente. Nonostante tutte le prove lo inchiodino, Donato continua a proclamarsi innocente. In carcere stringe amicizia con Jack, uno psicologo clinico carismatico e saggio che è dentro per aver ucciso una studentessa. Per sette lunghi mesi, i due cercano di ricomporre quella notte a Talamone, allo scopo di trovare le prove che possano scagionare Donato. La loro indagine, da dietro le sbarre, svelerà scottanti retroscena e torbidi segreti di famiglia. Dove ognuno potrebbe avere avuto un movente per uccidere Samuele. Persino lo stesso Donato.

Cella numero 23 è dunque un thriller psicologico: come mai la scelta di orientarti su questo genere?

Perché mescola insieme i due pilastri/interessi della mia vita: la psiche umana, col suo oscuro funzionamento, e il thriller, col brivido e la suspense. C’è anche un’altra ragione alla mia scelta. Scrivere un thriller è dannatamente difficile. È un meccanismo a orologeria composto di tante piccole parti che devono incastrarsi alla perfezione. Diciamo che ho voluto mettermi alla prova, sfidandomi in un genere tanto complesso quanto affascinante.

Come e perché nasce il romanzo?

Cella numero 23 nasce dall’adorazione che ho per Alfred Hitchcock di cui non mi sono persa un film. Nemmeno quelli muti del periodo britannico, anni Venti e Trenta. In ogni mio libro, in questo come nel primo, metto sempre un riferimento a Hitch, una sorta di omaggio al “mio” maestro dell’orrore preferito. La cosa paradossale di Cella numero 23 è che sono partita dal finale. Ho avuto l’illuminazione una mattina mentre camminavo con la mia barboncina. Sono tornata a casa e, di getto, ho cominciato a scriverlo. Un processo di creazione a ritroso, incredibile.

Come hai dato vita a personaggi di Cella numero 23 e cosa rappresentano per te?

I miei personaggi rappresentano un misto tra realtà, osservazione e creatività. Sono parti imprescindibili di me. So’ piezz’ ‘e core, come direbbe il mio insuperabile editor, Diego Di Dio. Donato, Jack, Virginia nascono da qualcosa che mi ha colpita. Un tratto somatico, un aspetto della personalità, una distonia, un’ossessione, qualcosa che appartiene a me stessa o, magari, a persone che mi circondano e che ho, in qualche modo, catturato. Forse, alla fine, i miei personaggi sono proiezioni di mie angosce reali che ho trasferito su di loro, per alleggerirmene un po’. Del resto, lo diceva pure Robert L. Stevenson che è impossibile creare un personaggio dal nulla.

Il finale di Cella numero 23 racchiude un colpo di scena piuttosto sorprendente. Senza farci spoiler, potresti dirci qualcosa di più in merito?

Sì, c’è un colpo di scena spiazzante con indizi seminati nel testo ma difficili da interpretare, da indovinare. Il finale di Cella numero 23 è tutto racchiuso nell’ultimissimo capitolo. Un twist potente, scioccante, forse disturbante. Dove ogni certezza del lettore scivola via, nel baratro della mente umana. Coi suoi travestimenti. Coi suoi trabocchetti.

Quali sono le tue letture “preferite” e in che modo influenzano la tua scrittura?

Thriller, thriller e ancora thriller con qualche virata sul giallo e sul noir, genere che mi sta appassionando. Mi lascio ispirare per la costruzione della trama, degli snodi narrativi, della suspense. Cerco di leggere sempre in maniera critica, per imparare da chi è, indubbiamente, più bravo di me. Leggo moltissimo. Wulf Dorn, lo adoro, Sebastian Fitzek, Dean Koontz, Tess Gerritsen (che mi ha fatto scoprire, e appassionare, ai thriller medici), Patricia Cornwell, Michael Robotham, Patricia Highsmith, Daphne Du Maurier, Carrisi, Ilaria Tuti. Potrei andare avanti per ore.

Perché consiglieresti Cella numero 23 ai lettori?

Perché è un thriller ben congegnato, pieno di intrighi e mistero, dove l’aspettativa del lettore, se di pagine divorate e colpo di scena si tratta, è decisamente ripagata.

Lasciaci una frase tratta dal libro.

“Sembra incredibile ma, quando si parla di follia, l’unico limite è non averne. Siamo tutti labili, nessuno escluso. Tutti spaccati, rotti, potenziali assassini”.

Progetti futuri?

Tanti, pure troppi. La voglia di scrivere, o forse dovrei dire la necessità, quando brucia dentro, non si spegne mai.

Grazie a Manuela Maccanti per essere stata in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che Cella numero 23 è disponibile sul catalogo della casa editrice e su tutti i maggiori store online.

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