la via della seta, segnalazioni

IL SALOTTO PRESENTA: IL GIUSTO ORDINE DELLE COSE

IL SALOTTO PRESENTA

Maena Delrio, Il giusto ordine delle cose, Delos Digital

Collana La via della seta a cura di Caterina Franciosi

L’AUTRICE

Maena Delrio nasce a Lanusei il 24 novembre 1981. Nel 2000 consegue la maturità classica e si trasferisce a Tortolì, dove vive attualmente con il compagno e i tre figli. Nel 2013 vince il primo di tanti concorsi per racconti brevi al premio nazionale Io Racconto nella sezione Il gusto della vita, con Ginepri, che parla della sua Ogliastra. La terra d’origine sarà spesso protagonista delle sue storie. Nel 2018 pubblica una raccolta di racconti a quattro mani dal titolo Oltre il confine, edita dalla casa editrice Pentagora, insieme con l’amica di penna Mara Sordini. Gli impiccati non muoiono subito, NPS edizioni, è il suo primo romanzo, pubblicato a dicembre 2022. Attualmente sta lavorando al suo secondo romanzo, Il male minore, in libreria a partire da maggio 2024.

LA TRAMA

Il destino di una oiran, tra segreti e amori proibiti, sullo sfondo delle vicende politiche e sociali del periodo Edo

Mentre agli inizi del 1600, in Giappone, la famiglia Tokugawa sale al potere, una bambina nata sotto una cattiva stella nel quartiere a luci rosse di Edo dovrà scavare nel proprio passato e andare alla scoperta delle sue vere origini per poter finalmente donare la pace agli spiriti che affollano la sua esistenza, nonostante il suo destino di oiran sia già stato scritto.

ESTRATTO

Hai pianto tutta la notte, nella Casa Verde delle oiran, il volto nascosto tra i teli adagiati scompostamente sul letto nel tentativo di celare il tuo dolore. L’aveva predetto, Nai Nai, che l’esserino racchiuso nel tuo ventre non era destinato a stare con te e in fondo anche tu ne sei perfettamente cosciente. Eppure, in quell’ultima spinta rabbiosa per portarla al mondo, ti sei resa conto di non essere pronta a lasciarla andare, a separarti da lei.

La tua bambina.

Da fuori, ti giunge l’eco della vita che scorre, le voci delle altre ragazze della casa, suoni di flauti e corde appena pizzicate, rumore di zoccoli che sbattono sul legno, risate camuffate dietro i ventagli.

È qualcosa che sembra non riguardarti più.

Qui, nella penombra della tua camera, ci siete solo voi. Non metterle un nome, ti eri ripromessa. Quando hai incrociato il suo sguardo, però, dopo che il cordone che vi univa ha smesso di pulsare, reciso con un taglio netto della lama, hai colto riflessi di giada nell’iride grigia dei suoi occhi.

Hisui, ti sei lasciata sfuggire. E ti è sembrato che, al sentir pronunciare il suo nome, le sue piccole dita siano state percorse da un tremito, le sue labbra dapprima socchiuse abbiano abbozzato un sorriso.

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